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Investimenti in Beni strumentali
- Marzo 17, 2021
- Pubblicato da: Ilenia Lofaro
- Categoria: Blog
Necessaria una adeguata pianificazione per gli investimenti in beni strumentali
Il credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali, materiali e immateriali, è stato rivisto dall’ultima Legge di Bilancio 2021.
Un aspetto interessante riguarda sicuramente il nuovo e più ampio arco temporale in cui possono essere effettuati gli investimenti agevolati.
Viene preso in considerazione un periodo che va dal 16 novembre 2020 al 30 giugno 2023. Tale maggiore periodo rispetto ai precedenti, offre la possibilità alle imprese di pianificare con maggiore attenzione e cognizione la realizzazione degli investimenti agevolati.
Una particolarità della norma da non sottovalutare, è quella che alla fine di ogni anno del periodo previsto, in cui è in vigore l’agevolazione, opera il meccanismo della “prenotazione” del bene, attraverso il pagamento di un acconto (20%), e l’accettazione del fornitore.
Tale sistema fissa l’investimento in un periodo d’imposta, anche se questo poi, viene materialmente effettuato nei sei mesi successivi.
Prenotare il bene in un determinato periodo d’imposta, può significare “bloccare” percentuali di credito d’imposta maggiori, ad esempio con riferimento agli investimenti Industria 4.0 che, nel 2021 hanno una aliquota superiore del 10% rispetto al 2022. E’ importante sottolineare che fino alla fine del 2021 (e quindi con estensione fino al 30 giugno 2022 in caso di “blocco” dell’ordine), per i beni materiali strumentali nuovi 4.0, la percentuale di credito d’imposta può arrivare fino al 50%.
Con la prenotazione inoltre, stando alle attuali disposizioni, si può beneficiare del bonus anche se il semestre successivo non rientra più nell’arco temporale dell’agevolazione, in particolare per gli investimenti prenotati al 31 dicembre 2022 ed effettuati entro giugno 2023.
Un altro aspetto da considerare con riferimento agli investimenti 4.0, è quello della interconnessione del bene con il sistema aziendale. Un bene strumentale è interconnesso quando è in grado di scambiare informazioni con i sistemi di gestione interni ed esterni dell’impresa, ed è inoltre identificato per riconoscere l’origine delle informazioni.
Solo dal periodo d’imposta in cui avviene l’interconnessione parte l’agevolazione 4.0, tuttavia se questa si verifica in un periodo successivo all’entrata in funzione del bene, inizialmente saremo inizialmente di fronte ad un bene “ordinario”, che comunque beneficia delle percentuali di credito previste.
Nell’ambito dei crediti d’imposta, il monitoraggio degli investimenti è un’attività fondamentale. Bisognerà controllare il momento di effettuazione dell’investimento che determina se l’agevolazione spetta o meno, l’entrata in funzione del bene che determina il periodo in cui si può iniziare a fruire del credito d’imposta, e per i beni 4.0 l’interconnessione.
Seguire anche le procedure previste dalla legge è fondamentale per beneficiare delle agevolazioni, ad esempio non si dovrà dimenticarsi di indicare nelle fatture di acquisto dei beni, le norme di riferimento delle agevolazioni.
Per gli investimenti superiori a 300mila euro vi è la necessità di una perizia asseverata (rilasciata da un professionista abilitato) o un attestato di conformità rilasciato da un ente di certificazione, in particolare per i beni Industria 4.0, per la loro avvenuta interconnessione.
Per gli investimenti di importo inferiore a 300mila euro, è sufficiente conservare una dichiarazione resa dal legale rappresentante della società.
In conclusione l’ultima Legge di Bilancio ha rivisto in aumento le percentuali di credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali (anche 4.0).
L’ammontare del credito sfruttabile dipende in particolare dal tipo di bene strumentale acquistato, e anche dal momento in cui viene effettuato l’investimento, entrambi i fattori devono essere tenuti in considerazione quando si vanno a pianificare gli investimenti.
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